Form & Survey in Blendee: scopri di più sui tuoi utenti

Tra gli engine base che Blendee offre per mettere in campo efficaci strategie di profilazione e di personalizzazione della customer experience troviamo Form & Survey.

Caratteristiche e Funzionalità dell’Engine

L’engine “Form & Survey” è direttamente accessibile dal menù principale cliccando in corrispondenza della voce “Website“.

 Le funzionalità relative a questo engine si mostrano particolarmente utili da utilizzare non solo in ambito di lead generation e lead nurturing ma anche in ambito eCommerce.

Come possiamo immaginare molte delle informazioni relative ad utenti e clienti, infatti, non possono essere dedotte semplicemente analizzando dati comportamentali ed in real-time.
Nella maggior parte dei casi, infatti, le informazioni più interessanti ai fini di una buona strategia di personalizzazione si ottengono ponendo domande più o meno dirette con lo scopo di ottenere quei dati e quelle informazioni che non è possibile reperire diversamente (pensiamo ad esempio alla data di nascita, ad interessi particolari o a gusti relativi all’abbigliamento).

Bene, tutte queste informazioni possono in realtà essere raccolte mediante i form di profilazione dinamica presenti in Blendee.

Configurare Form & Survey: alcuni consigli utili per i tuoi clienti


Come è facilmente intuibile, l’engine Form & Survey di Blendee consente  di personalizzare la raccolta di dati ed informazioni sulla base del contesto di navigazione dell’utente: in poche parole è possibile mostrare ad utenti diversi domande diverse ma anche in momenti diversi, rendendo il tutto coerente con la loro esperienza di navigazione.

Il grande vantaggio di questo tipo di approccio permette di richiedere le informazioni giuste al momento giusto, rendendo l’utente stesso più “predisposto” a rilasciarle.

Ecco allora tre utili consigli da non lasciarsi scappare per creare form di profilazione di successo:

  • sii rilevante: richiedi dati e mostra form di profilazione ai soli utenti in target;
  • sii coerente: come già accennato, è fondamentale rendere la richiesta di informazioni e dati pertinente al percorso di navigazione;
  • fai in modo che le informazioni ottenute siano facilmente integrabili: è fondamentale che le informazioni che man mano vengono raccolte vadano ad arricchire progressivamente il profilo dell’utente.

TIPS&TRICKS

Quando ipotizziamo le domande da richiedere agli utenti è bene ricordare di trovare il giusto compromesso tra dati richiesti e benefici offerti. Sebbene siano sempre di più gli utenti che si dichiarano pronti a rilasciare dati ed informazioni in cambio di un’esperienza personalizzata e di valore, è anche vero che è sempre bene appellarsi al buon senso.
È utile richiedere una certa  informazione? Il valore che si offre in cambio, è equilibrato rispetto alle informazioni richieste?

Se proviamo a rispondere a queste domande, sicuramente troveremo un giusto compromesso e l’analisi dei dati successivi (quanti utenti hanno compilato il form, a quale domanda si sono fermati…) ci aiuterà ad “aggiustare il tiro”.

FOCUS
Progressive Profiling: un’opportunità per qualificare i contatti

Più informazioni si acquisiscono su utenti e clienti, maggiori possibilità si prospettano per trasformare un lead, in un prospect, prima,  ed in un cliente poi.

Come fare? 

La risposta si racchiude in due semplici parole: progressive profiling.

Con il termine progressive profiling, si definisce una tecnica mediante la quale si procede ad una profilazione progressiva del contatto con la raccolta di dati ed informazioni a più riprese durante le diverse fasi del customer journey.

Tutto ciò è reso possibile in Blendee con l’utilizzo di Form & Survey. 

Personalizzabili in funzione del segmento di appartenenza dell’utente e contestualizzabili per la raccolta di informazioni pertinenti al contesto di navigazione, i form di Blendee sono facili e veloci da configurare grazie ad un editor intuitivo e semplice da utilizzare.

Embeddabili all’interno di pagine o fruibili mediante behavioural message, i form possono essere realizzati in più modalità che differiscono principalmente in base del grado di profondità delle informazioni che si desidera raccogliere. 


Engine Form&Survey: più format, un solo obiettivo

Dal form per l’iscrizione newsletter che solitamente contempla un solo campo, quello relativo all’email, a survey più complesse che prevedono diverse tipologie di domande e dati rilasciati in più modalità: l’engine Form&Survey di Blendee prevede diversi format.

Per semplificare li raccogliamo in tre macrogruppi:

  • Survey o sondaggi: rappresentano la tipologia di form più complessa ma, senza dubbio, quella che può consentire una raccolta molto dettagliata di informazioni. Per questo è opportuno che si riesca a coinvolgere al meglio l’utente.
  • Soft Lead: rientrano in questa categoria i form più semplici come quelli di iscrizione alla newsletter che non richiedono dati particolarmente articolati. Anche in questo caso è valido il consiglio di rendere chiaro all’utente il beneficio che può trarre da quella particolare azione (es: ricevere in anteprima le promozioni, uno sconto sul primo acquisto…).
  • Hard Lead: si tratta di form solitamente deputati alla raccolta di informazioni più dettagliate (azienda, data di nascita, ruolo professionale, interessi..) e pertanto prevedono magari la ricezione di un contenuto di approfondimento di valore come un ebook, un case study, un’infografica.

TIPS&TRICKS

L’engine Form & Survey può mostrarsi particolarmente utile non solo in ambito di lead generation, ma soprattutto di lead nurturing.
Come ben sappiamo, una strategia di lead nurturing si basa sull’invio di contenuti utili e la realizzazione di messaggi, rilevanti, ma soprattutto, personalizzati sulla base dei reali interessi e del comportamento dei potenziali clienti al fine di accompagnarli nel processo di acquisto.

Ecco che allora conoscere e profilare mediante i form diventa fondamentale.

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Buyer Personas: la strategia per il tuo cliente, inizia da qui

Profilazione e segmentazione della propria audience, è da qui che si costruiscono le basi per una strategia marketing vincente.

Negli ultimi anni, come sappiamo,  le regole nel mondo dell’advertising sono cambiate: non basta la sola visibilità per garantire il successo di una strategia, non funzionano più slogan “urlati” che cercano di fare presa su chiunque sia a tiro. Si parla di “strategie” in termini completamente diversi: si tratta infatti di offrire alla persona giusta un prodotto/contenuto giusto per lui, tutto questo al momento e al posto giusto. 

Ma chi sono queste persone giusto?  Dietro ad ogni strategia di successo c’è un grande lavoro di analisi e studio che inizia proprio dalla definizione delle buyer personas.

Chi è il cliente ideale del prodotto/servizio che il mio cliente desidera vendere? Chi vorrei che entrasse dalla porta del suo negozio o acquistasse nel suo shop? 

Queste sono solo alcune domande che è opportuno porsi, in quanto dati ed informazioni che possono andare a completare il profilo di una buyer persona sono davvero tanti.

Ma, procediamo con ordine!

Buyer Personas: perché sono così importanti?
Con il concetto di “Buyer Persona”,  tecnicamente si delinea la rappresentazione fittizia del target di riferimento, praticamente possiamo definire una buyer persona come l’archetipo del cliente ideale costruito grazie alle diverse informazioni raccolte.

Caratteristiche demografiche, informazioni comportamentali, interessi, obiettivi, necessità, desideri, canali utilizzati a fini informativi o di intrattenimento, preferenze ed abitudini di acquisto: tanto più le informazioni sono dettagliate, maggiore è la possibilità di individuare realmente il proprio target di riferimento, anticiparne i desideri e creare contenuti ed offerte più in linea alle aspettative.

Ma come organizzare tutte le informazioni?

Buyer Personas in Blendee: sfrutta le potenzialità dell’engine dedicato

Per mettere a fuoco la tua strategia e delineare in modo efficace le buyer personas, Blendee offre tra, i vari engine, uno dedicato proprio per queste attività di analisi.

L’engine “Buyer Personas” è direttamente accessibile dal menù principale, cliccando sulla sezione “Utenti”.

Grazie ad un widget estremamente semplice da utilizzare, è possibile configurare la buyer persona di riferimento, settando informazioni anagrafiche, titolo di studio, professione, canali e strumenti di comunicazione con i quali raggiungerla.

TIPS&TRICKS

Una volta creata la buyer persona, è possibile procedere all’assegnazione della stessa a specifici segmenti e/o utenti.

Questo tipo di attività è fondamentale perché consente di valutare il reale comportamento degli utenti in riferimento a modelli ipotizzati. Si tratta di una “cartina tornasole” importante sia per conoscere effettivamente il cluster di riferimento, sia per elaborare modelli di analisi ancora più efficaci e veritieri.

Buyer Personas: ecco qualche utile consiglio per la tua strategia!

In fase di analisi ed elaborazione delle buyer personas è fondamentale ricordare di raccogliere più informazioni possibile.

Una proficua collaborazione con cliente è fondamentale in quanto permette di estrapolare dati ed informazioni utili per la creazione di profili efficaci, relativamente ai cluster di utenti che desidera raggiungere.

Un altro aspetto da non sottovalutare in fase strategica è l’analisi dei dati partendo da ricerche di mercato, casi studio, analisi keyword. Questo permetterà di individuare dei pattern ricorrenti: quali sono le query più cercate? chi le cerca? E dove? Questo significa trovarsi al posto giusto nel momento giusto

Ultimo, ma non ultimo per importanza è l’aspetto che riguarda l’analisi dei micro-dati

Si tratta di dati ed informazioni che gli utenti rilasciano, interagendo con il brand o semplicemente soddisfando una curiosità  o una necessità grazie ad una ricerca online.
Eccone alcuni esempi:

  • profili e post social di follower/fan dei competitor del cliente; 
  • post in gruppi Facebook e Linkedin;
  • hashtag;
  • recensione di prodotto;
  • ricerche correlate suggerite da Google.

Si tratta di dati ed informazioni che, se ben analizzate, ci dicono molto sulle nostre buyer personas: chi sono, quali bisogni hanno, perché potrebbero scegliere il nostro prodotto/servizio, dove possono acquistarlo e come possono usufruirne.

Conoscere a fondo la propria audience è il primo passo per ideare strategie marketing di successo.

HOW TO
Sfrutta il campo note presente nel wizard dell’engine “Buyer Personas” per salvare dati ed informazioni preziose raccolte anche in contesti esterni alle properties del cliente.

Definire le buyer personas, facilita notevolmente la personalizzazione del customer journey. Rimane comunque fondamentale avere il metodo giusto per l’elaborazione della strategia.

Blendee va incontro ai marketer e agli strategist rivelando gli step giusti per un metodo vincente basato su “esperienze” personalizzate per i vari segmenti. Il risultato? Regalare a ciascun cliente e potenziale cliente customer experience personalizzate e di valore.

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Segmenti in Blendee: sfrutta tutto il potere dei Dati di Prima Parte

Tra gli engine base che Blendee offre per mettere in campo efficaci strategie di profilazione e segmentazione della propria audience troviamo “Segmenti”.

Caratteristiche e Funzionalità dell’Engine

L’engine “Segmenti” è direttamente accessibile dal menù principale cliccando in corrispondenza della voce “Target“.

Così come ricorda il nome, l’engine “Segmenti” permette in pochi e semplici click la creazione di cluster di utenti che vengono raggruppati sulla base di caratteristiche comuni.

Tali caratteristiche vengono definite, per lo più, sulla base di Dati di Prima Parte, ovvero informazioni sugli utenti raccolte all’interno delle properties aziendali.

Dati Demografici:
informazioni come nome, cognome, sesso, Indirizzo, telefono, email, ecc..

Dati comportamentali:
informazioni inerenti il comportamento di navigazione e/o acquisto al’interno del sito (pagine viste, categorie del sito o di un eCommerce navigate, numero di prodotti acquistati, importo ordine…).

Dati in real-time:

informazioni su che cosa fa l’utente che sta navigando adesso sul sito.

Dati relativi al ciclo di vita dell’utente (customer lifecycle)

dati che permettono di profilare l’utente sulla base della specifica fase del ciclo di vita in cui si trova (utente appena registrato /iscritto, utente al primo acquisto, utente occasionale, ghost..)

Filtri: alla base delle attività di segmentazione

L’analisi delle diverse tipologie di dati che è possibile sfruttare per attività di segmentazione della audience apre la strada alla tematica relativa ai filtri.

Potremmo pensare ai filtri come alla modalità di clusterizzazione più atomica della audience all’interno di Blendee: il filtro permette, di fatto, di raggruppare tutti gli utenti che rispondono ad una singola caratteristica.

Pensiamo, ad esempio, a tutti gli utenti uomini o donna, a tutti coloro che hanno visitato una specifica categoria ecommerce o che hanno letto una specifica pagina del blog o che si sono iscritti alla newsletter.

I filtri possono essere, a loro volta, categorizzati in tre principali gruppi:

  • filtri demografici
  • filtri comportamentali 
  • filtri real-time
  • filtri relativi al ciclo di vita dell’utente/cliente

Cerchiamo adesso di capire, con qualche esempio, i particolari filtri che rientrano in ciascuna categoria.

I filtri demografici riguardano ovviamente i dati di natura demografica e quelli inerenti il profilo di un utente. Ne sono un esempio la data di nascita, il sesso, la città o la regione di provenienza, i dati relativi all’appartenenza ad una lista (es: tutti gli utenti registrati al negozio di Milano) oppure relativi all’iscrizione alla newsletter.

Nel gruppo dei filtri comportamentali, invece, andiamo ad inserire i dati relativi ad azioni storicizzate degli utentI come categorie viste, prodotti cliccati, newsletter aperta o cliccata, data dall’ultimo acquisto, coupon utilizzato.

Per quanto riguarda invece i dati in real-time, andiamo a raccogliere all’interno di questo gruppo le informazioni che riguardano le azioni in real-time dell’utente all’interno del sito come pagina di provenienza, prodotti nel carrello, campagna di provenienza, ecc..

Dal filtro al segmento: il primo passo per una strategia di personalizzazione della customer experience

Se da una parte i filtri consentono di segmentare fin nel più piccolo dettaglio la propria audience, nel momento stesso in cui si pianificano attività e campagne marketing, è possibile trovarsi di fronte all’esigenza di creare cluster di utenti e clienti che rispondono  contemporaneamente a più caratteristiche.

Immaginiamo di gestire uno shop di abbigliamento, ad esempio, e di voler predisporre una newsletter per tutte le clienti donna iscritte per presentare in anteprima le nuove collezioni in arrivo, oppure di gestire un sito istituzionale di una compagnia assicurativa e di voler mostrare un messaggio che inviti a scaricare un ebook di approfondimento agli utenti uomo che visitano la categoria del nostro sito dedicato alle assicurazioni per la moto.

Come è possibile intuire, in entrambi i casi, la sola profilazione mediante i filtri non è sufficiente ed è necessario ricorrere a qualcosa che ci consenta di raggruppare più filtri.

Ecco allora che entrano in gioco i segmenti: essi ci consentono di unire tra loro più filtri al fine di creare cluster che possano rispondere meglio a più caratteristiche comuni: riprendendo gli esempi di prima: utenti donna e iscritti alla newsletter e utenti uomo che visitano la categoria del sito dedicato alle assicurazione per la moto.

Come è facilmente intuibile dagli esempi sopra riportati la creazione dei segmenti avviene partendo dall’unione di più filtri mediante operatori logici quali and / or / and not.

TIPS & TRICKS: Tanti più filtri vengono utilizzati per creare un segmento, tanto più il cluster di utenti che ne scaturirà nel segmento sarà profilato.  È tuttavia possibile creare anche segmenti che contengano un solo filtro all’interno.

Segmentazione Evoluta e Dinamica: il valore aggiunto di Blendee


Tante tipologie di filtri per un’attenta segmentazione, ma non solo: un aspetto, senza dubbio, da non sottovalutare quando si parla di segmentazione in Blendee dell’audience riguarda il suo aspetto dinamico

Dati ed informazioni relative agli utenti vengono raccolte e normalizzate a livello di single customer view e permettono la creazione di segmenti aggiornabili in tempo reale.

Come è facilmente intuibile la raccolta dei dati e delle informazioni sugli utenti riveste un ruolo strategico per un’efficace attività di segmentazione.  Durante le diverse interazioni con il brand lungo l’intero customer journey l’utente rilascia numerose informazioni che lo riguardano.
Molte di queste possono essere raccolte direttamente (pensiamo ad esempio alle informazioni relative a prodotti acquistati, pagine viste) altre, che per inciso rappresentano quelle più interessanti per efficaci attività di profilazione, devono essere esplicitamente richieste (data del compleanno, preferenze di stile, interessi).

È qui che entrano in gioco le attività di progressive profiling che permettono di qualificare un contatto mediante la raccolta progressiva di dati ed informazioni durante l’intero customer journey, rimanendo fedeli e coerenti al contesto di navigazione e/o interazione in cui si trova l’utente.

HOW TO:  Blendee permette attività di progressive profiling mediante l’impiego dell’engine form e survey.  Form contestuali e personalizzabili permettono di richiedere le informazioni giuste al momento giusto e possono essere mostrati on-site, in fase di navigazione, mediante behavioral message oppure embeddati su pagine del sito. 

PILLOLE DI PROFILAZIONE

Con il termine “dati di prima parte“, facciamo riferimento a  tutti i dati relativi agli utenti che, raccolti nelle properties aziendali, di fatto risultano di proprietà dell’azienda.
Rientrano in questa categoria, ad esempio, dati anagrafici, comportamentali relativi a percorsi di navigazione ed acquisto, solo per citarne alcuni.
Storicamente il digital marketing ha utilizzato poco i dati di prima parte, ma normative sulla privacy sempre più stringenti e la progressiva deprecazione dei cookie di terze parti, hanno acceso i riflettori sulle loro potenzialità.

Profilazione e segmentazione evoluta della propria audience grazie ad una conoscenza approfondita dei propri utenti, ma non solo: i dati di prima parte rappresentano una risorsa strategica anche in ambito advertising.
Ovviamente tanto più questi sono ricchi e dettagliati, tanto più permettono la creazione di strategie marketing vincenti. Con i dati di prima parte è importante concentrarsi sulla raccolta mantenendo sempre chiari gli obiettivi per la quale viene effettuata.

I first-party-data, e ancor più gli zero-party-data, sono, infatti, legati ad informazioni preziose sugli utenti, che vengono rilasciate da questi ultimi in un contesto di relazione con il brand: tanto più è il valore che gli utenti percepiscono derivare dalla relazione stessa con il brand, tanto più alta è la probabilità che rilascino informazioni personali, a patto che l’azienda si mostri trasparente e responsabile in merito al loro impiego.

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Segmentare in ambito eCommerce: gli utenti sono davvero tutti uguali?

Partiamo da una domanda retorica per introdurre uno degli aspetti più salienti che riguarda la segmentazione in ambito eCommerce: si tratta della segmentazione basata sul ciclo di vita dell’utente (customer lifecycle).

Quando si progettano attività di profilazione e segmentazione, spesso si tengono per lo più in considerazione data anagrafici, comportamentali, azioni in real-time, dimenticando invece che ciò che può fare la differenza in termini di incremento delle revenue e delle performance è andare a lavorare su cluster di utenti/clienti, particolarmente attivi o “redditizi”.

Tali tipologie di utenti sono facilmente segmentabili grazie alle funzionalità avanzate dell’engine “Segmenti” di Blendee.

Filtri Lifecycle: centra gli obiettivi marketing del cliente!
Fidelizzare gli utenti più “preziosi” o coinvolgere coloro che non acquistano da tempo all’interno dello shop è possibile grazie a strategie di personalizzazione che partono da una segmentazione evoluta della audience.

Blendee offre tale possibilità ricorrendo a filtri di tipo lifecycle già predisposti in piattaforma.
Essi, già pronti all’uso all’interno dell’engine “Segmenti”, possono essere modificati nelle impostazioni accedendo alla sezione “Impostazioni” del menù principale e cliccando in corrispondenza della voce “Personalizzazione LifeCycle”.
Qui è possibile personalizzare l’intervallo temporale per la considerazione delle varie fasi del Customer LifeCycle, adattandole così più efficacemente al particolare business del cliente.

Segmentazione clienti eCommerce: quali segmenti configurare?
Come anticipato, ogni progetto eCommerce ha delle peculiarità per cui, un’attenta strategia di profilazione e segmentazione non può prescindere da uno studio accurato dei dati e delle informazioni specifiche relative alla sua audience.
Tuttavia, soprattutto in una prima fase è possibile identificare alcuni segmenti da poter subito sfruttare e affinare nel tempo.
Ne abbiamo identificati 7 come peculiari, da configurare subito sfruttando tutte le potenzialità di Blendee che mette a disposizione ben 15 filtri per monitorare il ciclo di vita di un utente.
LEAD
Rientrano in questo segmento tutti gli utenti “conosciuti”ovvero coloro che hanno
rilasciato almeno un contatto sia esso un indirizzo email o un numero di telefono, ma non hanno mai effettuato acquisti.
Come farli acquistare?
Proponi uno sconto per il primo ordine
Invia una newsletter personalizzata con prodotti visti e contenuti consultati
Individua il cluster e sfruttalo per campagne di remarketing mirate su Facebook e Google

ISCRITTI ALLA NEWSLETTER
Appartengono a questo segmento gli utenti che hanno scelto di restare sempre aggiornati su promozioni e novità dello shop e sono, senza dubbio, il primo cluster di utenti maggiormente sollecitato.
Come fare per ingaggiarli?
Comunica periodicamente novità e promozioni in anteprima
Invia contenuti informativi, utili e divertenti (es: consigli di stile, curiosità sui prodotti)
Includi prodotti consigliati e personalizzati in base al comportamento di acquisto di ogni singolo utente
Prevedi offerte pensate solo per gli iscritti alla newsletter

FIRST ORDER
Rientrano in questo cluster tutti coloro che hanno effettuato un solo acquisto all’interno dello shop.
Come stimolarli ad un secondo acquisto?
Metti in campo strategie di cross-selling proponendo prodotti correlati al prodotto acquistato (es: completa il tuo look)
Richiedi una recensione sull’acquisto ed offri un coupon per un secondo acquisto
Presenta le novità inerenti il brand o la categoria di appartenenza del prodotto acquistato
Fai conoscere la tua azienda ed i plus dei tuoi servizi

REPEAT
Sono utenti che hanno effettuato più acquisti negli ultimi giorni. Si tratta di clienti attivi e per questo è importante mantenerli ingaggiati nel tempo.
Come coinvolgerli ulteriormente?
Metti in campo strategie di fidelizzazione anche mediante loyalty program personalizzati
Invia contenuti informativi, utili e divertenti (es: consigli di stile, curiosità sui prodotti)
Prevedi offerte personalizzate

HERO
All’interno di questo cluster sono raccolti i tuoi clienti migliori, coloro che acquistano spesso, hanno un valore medio degli ordini più alto e sono coinvolti. Nonostante ciò, è importante valorizzarli.
Come fidelizzarli?
Crea loyalty program personalizzati
Invia loro offerte personalizzate e non fruibili da altri utenti
Offri la spedizione gratuita o altri plus legati all’acquisto dei tuoi prodotti
Garantisci un accesso privilegiato a promozioni, saldi e presentazioni di nuovi prodotti/collezioni

OCCASIONAL
Si tratta di utenti che acquistano occasionalmente, magari in presenza di particolari promozioni.
Come invogliarli ad acquisti più frequenti?
Tienili aggiornati sulle novità dello shop
Fai conoscere le promozioni o prodotti in sconto
Metti in campo strategie di cross-selling

WAITING
Rientrano in questo cluster utenti che negli ultimi giorni hanno compiuto azioni, come l’ aggiunta di prodotti al carrello, senza, tuttavia, finalizzarle.
Come ingaggiarli?
Crea un workflow per il recupero del carrello abbandonato con email e behavioral message
Offri uno sconto speciale per stimolare l’acquisto
Proponi prodotti correlati a quelli aggiunti al carrello

LOST
Si tratta di utenti che non hanno fatto acquisti ed azioni negli ultimi x giorni.
Come ingaggiarli?
Fai conoscere le novità sul tuo shop inerenti categorie e brand acquistati
Invia una survey per conoscerne interessi e proporre nuovi prodotti
Fai una promozione a tempo con uno sconto speciale
Lead, utenti first order, hero, lost, ma non solo: sei sicuro di conoscere davvero l’utente che accede al tuo shop e di riuscire, con i diversi cluster, a mettere in campo un’efficace strategie di segmentazione utenti e clienti eCommerce.


TIPS&TRICKS
Non dobbiamo dimenticare che oltre il 98% degli utenti, in media, sceglie di navigare un sito/eCommerce senza rilasciare dati ed informazioni.
Tutti questi utenti vanno così ad alimentare forse il cluster più popoloso, quello degli utenti anonimi.
Blendee consente di segmentare gli utenti anonimi in pochi e semplici click, mediante un filtro in real-time.
Tutto ciò si traduce nella possibilità di mettere in campo efficaci strategie di lead generation finalizzate a trasformare gli utenti anonimi in utenti lead, prima, ed in clienti poi, in un vero e proprio percorso di lead nurturing e fidelizzazione

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Profilazione utenti: se iniziasse con una welcome email?

Dati ed informazioni su utenti e clienti possono essere raccolti in più fasi del loro customer journey: l’engine Form e Survey di Blendee permette efficaci attività di progressive profiling grazie a form facilmente personalizzabili ed adattabili al contesto di navigazione dell’utente.

Ma da dove iniziare? Tra i touchpoint più interessanti per una prima strategia di profilazione che puoi mettere in campo sui tuoi clienti, abbiamo scelto di soffermarci per un approfondimento sulla welcome email.

Welcome Email: molto più di un messaggio di benvenuto

Dati e statistiche lo dimostrano: le welcome email sono la tipologia di email che raggiunge tassi di apertura ed engagement decisamente più alti rispetto alla media di altre newsletter che solitamente vengono inviate: sicuramente gli utenti che si iscrivono ad un servizio si aspettano di ricevere tali messaggi, pertanto la tempestività dell’invio gioca un ruolo cruciale.

Engagement ma non solo: proprio perché vengono ricevute in un momento in cui l’utente è più propenso ad interagire, le welcome email possono rappresentare un ottimo strumento per iniziare a profilare la propria audience, creando workflow e mettendo in campo efficaci strategie di marketing automation.

Dati anagrafici, preferenze, interessi e molto altro ancora: è importante inserire nella welcome email un call to action che inviti l’utente a progredire nella relazione con il brand.
Se la presentazione di prodotti e servizi o l’invio di promozioni speciali possono essere un interessante gancio, sicuramente può rivelarsi altrettanto utile invitare l’utente a compilare un breve questionario di profilazione.

Welcome email e smart form dinamici rappresentano così due ottimi strumenti da utilizzare in una prima fase per conoscere meglio la propria audience.

Dall’email alla profilazione: consigli per un “workflow” di benvenuto

Empatia, layout accattivante e coerente con l’immagine aziendale, messaggio di ringraziamento, proposta di prodotti/servizi consigliati, articoli del blog più recenti, link ai profili social: gli elementi che possono comporre una welcome email di successo sono tanti ed il consiglio è quello di utilizzarli al meglio con l’obiettivo di fornire ai nuovi utenti, non solo contenuti di approfondimento, ma soprattutto lo stimolo a conoscere l’azienda e, in talune circostanze, anche il codice sconto può essere una leva interessante.
Ma proprio perché gli elementi da mettere in gioco sono davvero tanti, il consiglio è quello di non sfruttare una sola email, ma di creare un vero e proprio workflow, ovvero una welcome serie.

  • Prima email: gioca sul piano emotivo
    Entra in empatia con il nuovo utente, un caloroso benvenuto e ringraziamento è ciò che serve. Crea un layout accattivante, scegli un’immagine di apertura che attiri l’attenzione, fornisci una breve presentazione dell’azienda ed inserisci link a profili social e risorse preziose come il servizio customer care o il blog aziendale.
  • Seconda email: stimola l’aspetto razionale
    È il momento di far conoscere più nel dettaglio prodotti e servizi offerti nonché la mission ed i valori del brand. Può essere l’occasione per far conoscere i prodotti più venduti ed invitare l’utente all’azione.
  • Terza email: investi sul livello persuasivo
    L’obiettivo è quello di far progredire l’utente nella relazione con l’azienda: acquisto, richiesta preventivo rappresentano le azioni più richieste. Codici sconto, offerte a tempo personalizzate possono così rappresentare un ottimo strumento per raggiungere l’obiettivo.

Non dimentichiamo però quanto riportato sopra: ovvero che la welcome email può anche rappresentare un’ottima occasione per conoscere meglio la propria audience.
Ecco allora che potrebbe essere interessante inserire un breve questionario anche nella prima email, l’offerta dei prodotti, presente nella seconda email, potrebbe essere così personalizzata proprio in funzione dei dati inseriti precedentemente dall’utente.

Trigger, Campaign Manager, Direct Email, Form & Survey: tutto ciò che serve per una strategia di successo

Per sfruttare al meglio tutto il potenziale legato ad una strategia di profilazione che parte dalle welcome email è importante mettere a sistema una serie di attività che prevedono l’utilizzo di più engine base in Blendee.

Il punto di partenza contempla l’attivazione di un trigger legato alla compilazione di un primo form, anche semplicemente un form di iscrizione alla newsletter.

Una volta che l’utente ha compilato il form è possibile inviare una prima email alla quale possono esserne fatte seguire altre.
Come abbiamo visto già la prima email può servire come “gancio” per ulteriori attività di profilazione evoluta mediante l’impiego dell’engine “Form e Survey”.

Ogni engine base può essere organizzato all’interno di un workflow mediante l’engine Campaign Manager che consente l’attivazione e l’automatizzazione delle diverse attività previste.

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eCommerce Automation: Get Started

3+1 Attività Ready-To-Use per i Tuoi Clienti

Profilare al meglio clienti ed utenti per offrire esperienze di navigazione ed acquisto realmente personalizzate: sempre più il successo di un progetto eCommerce in termini di revenue si racchiude nella capacità di creare, da un punto di vista marketing, strategie di retention e fidelizzazioni vincenti, dove, come possiamo immaginare, la personalizzazione “fa” da padrona.

Ma, di fronte ad un progetto eCommerce recente, quali le prime attività consigliate da mettere in campo? 

Sicuramente la lista, è lunga, ma in questo approfondimento, abbiamo scelto di riportarne tre con focus su particolari engine di Blendee.

ENGINE SEGMENTI
Segmentazione Utenti e Clienti: partiamo dai filtri LifeCycle e RFM

Informazioni anagrafiche, dati su comportamenti di navigazione storicizzati ed in real-time, dati qualitativi su interessi, gusti, esigenze ma non solo: in ambito eCommerce il consiglio è quello di non trascurare mai le informazioni relative al comportamento di acquisto degli utenti.

Analisi del ciclo di vita dell’utente (filtri LifeCycle) e matrice RFM, diventano così criteri di profilazione fondamentali  da impostare fin da subito per conoscere la customer base e scegliere la strategia migliore per incrementarne il valore nel tempo.

Utente appena iscritto alla newsletter, cliente che acquista con frequenza, cliente che acquista spesso con buone capacità di spesa oppure cliente che non acquista da molto tempo?
Adottando un metodo di profilazione e segmentazione basato su ciclo di vita e matrice RFM, è possibile individuare i cluster più interessanti sui quali investire per mettere in campo efficaci strategie di marketing volte alla fidelizzazione del cliente, essenziali per incrementare in modo sostanziale e continuativo le tue vendite. 

ENGINE BEHAVIOURAL MESSAGE + FORM & SURVEY + TRIGGER +  CAMPAIGN MANAGER

Pop-up on Exit: stimolare l’acquisto già alla prima visita

Soprattutto nella fase iniziale di un progetto eCommerce, l’attività di lead generation è fondamentale per incrementare la customer base.

Tra le attività più efficaci, il consiglio è quello di attivare fin da subito un pop-up on exit che inviti l’utente, se ancora non registrato alla newsletter o iscritto allo shop a registrarsi per scoprire novità o restare sempre aggiornato sulle promozioni.

Iscrizione alla newsletter, ma non solo: è consigliato anche ingaggiare l’utente mediante una promozione riservata che lo inviti ad effettuare il primo acquisto.

A tale proposito, al fine di rendere più efficace la strategia di lead generation, è interessante prevedere anche l’attivazione di una nuova esperienza mediante il trigger “Messaggio di Benvenuto”.  A seguito dell’attivazione del trigger è infatti possibile permettere l’invio di una o più newsletter, per esempio, per accompagnare l’utente ad effettuare il primo acquisto.

RECOMMENDATION ENGINE

Personalizzare l’offerta dei prodotti, anche se l’utente è anonimo

Un’altra interessante attività riguarda la personalizzazione dell’esperienza di navigazione e di acquisto degli utenti mediante la personalizzazione dell’offerta prodotti.

Prodotti consigliati personalizzati sulla base di diverse tipologie di algoritmi presenti in Blendee, possono essere posizionati nelle sezioni più salienti dello shop, dalla home page, alla pagina categoria, fino alla pagina carrello.

L’obiettivo è quello di offrire all’utente prodotti più in linea ad esigenze ed aspettative, sulla base dei dati raccolti anche in funzione delle pagine viste o del segmento di appartenenza.

E per gli utenti che accedono per la prima volta? Blendee permette di riconoscere e segmentare anche gli utenti anonimi, ovvero coloro che non hanno rilasciato dati ed informazioni per essere ricontattati (esempio email o telefono). 

Anche in questo particolare caso l’esperienza di navigazione può essere personalizzata mostrando magari i prodotti più visti o cliccati di una categoria, o le ultime novità anche sulla base del percorso di navigazione dell’utente stesso.

HOW TO

È possibile configurare le product recommendation, attivando l’engine dedicato “Recommendation Engine”.

Blendee permette di ottimizzare al meglio la visualizzazione dei prodotti raccomandati sia in base al contesto di navigazione che in base al segmento di appartenenza dell’utente ed offre svariati algoritmi di intelligenza artificiale tra i quali scegliere.

ENGINE BEHAVIOURAL MESSAGE  + TRIGGER +  CAMPAIGN MANAGER

Abandoned Cart Recovery: come ingaggiare l’utente che non conclude l’acquisto.

Moltissime piattaforme eCommerce lo prevedono già tra i flussi attivabili in piattaforma: quello relativo al carrello abbandonato è senza dubbio uno dei workflow più utilizzati in ambito eCommerce marketing automation.
L’obiettivo, in questo caso, è quello di far concludere l’acquisto a tutti i clienti che hanno scelto di aggiungere prodotti al carrello, senza però proseguire negli step successivi di checkout.

Anche in questo caso i numeri ci fanno ben comprendere come l’abbandono del carrello sia un problema piuttosto ricorrente.
Vuoi per la necessità di riflettere un pò di più sull’acquisto, vuoi per i costi di spedizione che spesso rappresentano un deterrente all’acquisto, vuoi per la speranza di ricevere un’offerta riservata, statisticamente il 68% dei carrelli viene abbandonato (Baymard Institute).
Tuttavia, ricordare agli utenti che hanno lasciato prodotti nel carrello, consente di recuperare ben oltre il 57% delle entrate, per questo è importante mettere in campo una strategia efficace per il recupero del carrello anche con promozioni mirate.

A tale proposito il consiglio, come nei precedenti casi, è quello di inserire l’email di recupero carrello all’interno di un workflow.

Potrebbe così essere interessante mostrare una popup on exit all’utente che sceglie di abbandonare il sito senza completare l’ordine, invitandolo magari a registrarsi qualora non lo fosse e prevedere così una sequenza di email da inviare in un periodo di tempo che spazia da qualche ora dopo l’abbandono ai tre giorni successivi.

Come anticipato, offrire uno sconto per concludere l’acquisto può rappresentare una mossa vincente, dobbiamo tuttavia ricordare di usufruirne solo in fase finale dopo ripetuti inviti all’utente.

Sconti ma non solo: i contenuti testuali relativi ad email e messaggi comportamentali possono, senza dubbio, fare leva sul principio di persuasione legato alla scarsità (ultimi pezzi disponibili), così come sulla riprova sociale interessante a tale proposito è l’inserimento nelle newsletter di recensioni positive sul prodotto rilasciate da altri utenti.

Attività di marketing automation se inserite all’interno di una strategia marketing più ampia costituiscono un grande valore aggiunto in quanto consentono di ringaggiare l’utente con il messaggio giusto nel momento più opportuno, con evidenti ritorni in termini di engagement e revenue.

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