Contextual targeting e approccio semantico: vinci la sfida per campagne performanti

Nonostante sia da tempo un elemento fondamentale del marketing mix, il contextual advertising sta vivendo una “seconda giovinezza” grazie alle più recenti evoluzioni in ambito tecnologico e, per quanto concerne il mondo AdTech, grazie al crescente interesse di brand ed operatori del settore verso soluzioni privacy compliant, in vista anche dell’imminente deprecazione dei cookie di terze parti.

Il rapporto tra creatività e contesto di erogazione ha sempre giocato un ruolo fondamentale per il successo di una campagna advertising: tanto più la prima è integrata nel secondo, tanto più è probabile che catturi l’attenzione dell’utente e quest’ultimo sia maggiormente predisposto a valutare il contenuto veicolato, poiché coerente al contenuto già di suo interesse. 

In un contesto simile un sistema di targeting contestuale diventa, pertanto, uno strumento indispensabile in fase strategica per ottimizzare al meglio la definizione dei propri cluster.

Contextual targeting: tips per campagne performanti in Blendee


Tra gli engine disponibili in Blendee “Ad Server” consente di gestire ed ottimizzare campagne ADS di ogni genere, erogando contenuti coinvolgenti e personalizzati multipiattaforma.

Tutto ciò è possibile grazie all’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning che consentono di valorizzare i contenuti, classificandoli ancora più efficacemente al fine di erogare messaggi pubblicitari sempre più pertinenti.

HOW TO

In fase di creazione della campagna l’Ad Server di Blendee consente di associare la campagna ad un insieme di keyword in modo che venga erogata solo quando la chiamata stessa dell’Ad Server contiene o non contiene (a seconda delle impostazioni fornite relative all’inclusione o all’esclusione) una determinata keyword.

Tassonomie standard, tassonomie IAB di primo e secondo livello, quelle IPTC Media Topic e Sustainable Development Goals (SDG), ma non solo:  in Blendee è possibile implementare una funzionalità di Advanced API che permette una classificazione in tempo reale del contenuto secondo tassonomie predefinite e la creazione, così, di una Custom Taxonomy.

Classificazione dei contenuti in tempo reale, ma non solo:  il valore aggiunto che permette alle campagne performance migliori è soprattutto dettato dall’adozione di un approccio di targeting contestuale di natura semantica che permette di superare gli approcci più limitati di un targeting per categoria o keyword.

FOCUS

 Il targeting semantico utilizza l'elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per analizzare il contenuto di una pagina e determinare le parole chiave e le frasi più pertinenti. Ad esempio, per una campagna di un brand di scarpe da trekking si potrebbe indirizzare gli annunci per il prodotto agli utenti che navigano in siti web e contenuti che includono parole chiave semanticamente correlate come "percorsi montagna”, “camminate in montagna”, “zaini per la montagna”.

Contextual Audience: il valore di una vera audience “verticale”


Oltre alla funzionalità di targeting contestuale presenti nell’ AD Server, l’engine “Audience Platform” di Blendee, permette di creare audience verticali partendo dalla definizione di un insieme di context e keyword per descrivere i contenuti e gli interessi degli utenti di tutto il network del tuo cliente.

HOW TO

Una volta attivato l’engine Audience Platform, la funzionalità che consente di creare audience contestuali è direttamente accessibile dal menù principale cliccando sulla sezione “Target” e scegliendo “Contextual”.

L’audience contestuale, come definisce il termine stesso, permette di creare cluster particolarmente efficaci sia per l’erogazione di campagne ADS, sia anche per affinare le attività di content personalization.

Targeting contestuale o comportamentale? Eccoti qualche utile consiglio!


Di fronte al dubbio se mettere in campo attività di targeting comportamentale piuttosto che contestuale, la strada migliore da percorrere è provare entrambe le strategie e valutare i risultati per una scelta più oculata.

Targeting contestuale e comportamentale infatti non sono due facce della stessa medaglia, ma bensì delineano due approcci targeting che possono coesistere: da una parte il targeting contestuale, laddove si serve anche di soluzioni avanzate come l’Advanced API di Blendee, permette di raggiungere l’utente con annunci pertinenti al contesto di navigazione attuale, mentre il targeting comportamentale consente di fare leva su informazioni “più storicizzate” come pagina visitare, ricerche effettuate, prodotti acquistati.

Per un’efficace strategia che possa effettivamente permettere la creazione di audience performanti, il consiglio è di adottare entrambi gli approcci.

L’utilizzo contemporaneo di targeting contestuale e di targeting comportamentale può aiutare a creare un approccio più completo, raggiungendo i consumatori con modalità differenti e in diversi punti del loro percorso di acquisto.

Targeting contestuale e CTV: ecco come rendere la pubblicità parte integrante della “User Experience”

Strategie di targeting contestuale si rivelano indispensabili per campagne anche su canali streaming. Il riferimento è alle Connected TV, che stanno diventando sempre più un canale privilegiato nella pianificazione media, visto il crescente impatto anche in termini di impiego ed investimenti. 

In questo contesto, per media agency e planner, il consiglio è di integrare le CTV in strategie media più ampie al fine di utilizzare tale canale come “invito all’azione”

Uno studio condotto da Rakuten Advertising su un campione di consumatori a livello globale riporta come in media, a livello globale, il 72% degli utenti acquistano prodotti ricercati dopo averne visualizzato la pubblicità in programmi streaming.

Comprendiamo benissimo, quindi come diventi in questa fase fondamentale il contesto e l’erogazione di annunci ADS nel momento giusto: la pubblicità diventa a tutti gli effetti, parte integrante della “user experience”.